
Fragilità: istruzioni per l’uso
Il giorno in cui scopri di non essere Wonder Woman
Nella vita di ognuno di noi, prima o poi arriva il giorno in cui ci rendiamo conto di essere vulnerabili, di avere dei punti deboli, di non arrivare sempre ovunque. Ci accorgiamo che alcune persone quando colpiscono fanno male, che in alcune situazioni non sappiamo proprio cosa fare o che da soli non riusciamo ad uscire da un problema.
Può succedere la prima volta che finisce un amore, o dopo esserci rotti un braccio o al primo esame andato male. A me è successo così tante volte che ho perso il conto.
Anzi penso di poter confessare che questa è la più grande lezione che fatico ancora ad imparare, anche se ogni volta faccio dei passi avanti di tutto rispetto. Sì perché quando hai una vita che ti piace, un lavoro che ti gratifica e ti entusiasma, il retaggio cattolico che conserviamo dentro di noi inizia a ricordarti tutti i “doveri” che hai verso il prossimo, ti fa notare tutte le sbavature in cui inciampi, mette in dubbio che tutta questa bellezza tu te la sia proprio meritata.
Succede anche a te? A me sempre meno ovviamente, ma all’inizio era una voce costante nella mente, che mi ha dato non poche tribolazioni. Per non parlare di quelle volte in cui ero stanca o malata o qualche questione personale mi distraeva: il mio Critico Interiore era sempre pronto a rimproverarmi.
La resa è la via della vittoria
Come si fa ad uscirne quindi? Come faccio a fare i conti con la mia fallibilità e stare bene lo stesso? Cosa me ne faccio di tutta questa fragilità che sembra intralciare costantemente i miei passi?
Quello che ho imparato in 15 anni di corsi, studi, percorsi e testate al muro è che la via della vittoria passa dalla resa: una resa incondizionata a me stessa, a quella fragilità che ho cercato di nascondere tanto a lungo come se fosse una macchia sui pantaloni.
Con il tempo ho capito che i miei limiti, i miei bisogni, le mie paure, le mie vulnerabilità sono Silvia tanto quanto la mia forza, il mio sorriso, la mia determinazione e le mie qualità. A volte sono Silvia molto più di tutto il resto.
In oriente lo dicono da parecchio tempo: sono le Ombre che ci permettono di scoprire e apprezzare che cos’è la Luce, in ogni cosa è nascosto anche una goccia del suo contrario in un continuo fluire di forza e fragilità, certezza e dubbio, energia e riposo che si chiama Vita.
Arrenditi alla bellezza di tutto ciò che non sai fare, che hai paura di affrontare.
Vivi la stretta allo stomaco prima di una prova che ti spaventa.
Guarda con tenerezza agli sbagli che hai fatto e chiediti cosa ti hanno permesso di imparare.
Quando senti la stanchezza, riposati: anche i guerrieri più forti costruivano accampamenti. Il Sole continuerà a sorgere anche se non sei lì a controllarlo.
Se hai bisogno di aiuto, chiedilo: non c’è niente di riprovevole nel fare in due ciò che non riesci a fare da solo. Farai del bene a te e alla persona a cui ti sarai rivolto.
Non è sempre facile farlo, ma il risultato è un abbraccio di te stesso autentico e duraturo.
E se vuoi, possiamo farlo insieme.