Relazione d’aiuto: ecco perché non hai (abbastanza) clienti

Lavorare nella relazione d’aiuto (che sia coaching, psicologia, counseling, pedagogia, educazione o discipline corporee) lo si sceglie per passione, di solito.

Questo rende tutto più entusiasmante, appassionante, coinvolgente, spesso più facile ma a volte anche molto più complesso.

Perché entrano in gioco tanti elementi che sembrano funzionali, ma invece non lo sono e che ci impediscono di avere successo, di arrivare a fine mese con agio e di comunicare la nostra professione in modo incisivo.

Chiedere soldi per aiutare gli altri: storia di un senso di colpa

Voler aiutare le persone è di solito il motivo principale per cui scegliamo questo lavoro: vogliamo fare la differenza per le persone, sostenerle nelle sfide tortuose della vita, lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato… o comunque evitare il suo peggioramento 😉

La nostra educazione culturale di stampo cattolico (che non dipende dai singoli casi, ma è un ambiente sociale che ci coinvolge tutti in quanto nati in Italia, la nazione del Vaticano, in cui la religione cattolica viene insegnata anche nelle scuole) va a nozze con questi principi e, anche per questo, lavorare nella relazione d’aiuto può farci sentire bene, con un Senso.

Quella stessa educazione però giudica anche il concetto di arricchirsi con l’aiuto: siamo bombardatə fin da bambini con immagini negative dei “mercanti” (chi si arricchisce in generale) che manipolano le persone pur di vendere qualsiasi cosa (= che non ha valore, o che è una truffa; oppure = che viene venduta ad un prezzo superiore a quello che sarebbe giusto).

Se poi sei una donna come me, il carico aumenta, perché stiamo ancora lottando con l’idea che si possa essere donna, madre, manager o imprenditrice, ambiziosa e restare una brava persona.

La donna ancora oggi culturalmente viene vista molto come madre, e le madri sono generose, si sacrificano per la cura della propria famiglia e sono a servizio degli altri.

Ecco quindi il primo scoglio interiore da superare per avere successo (e quindi clienti) nel nostro lavoro: andare oltre i pregiudizi che hai introiettato dentro di te, lavorare per fare spazio e lasciare andare queste credenze e

Abbracciare l’idea che sia giusto guadagnare

in abbondanza aiutando le persone.

Questo è un lavoro (principalmente interiore) che non sempre pensiamo di dover fare, ma che è davvero fondamentale per chiunque intraprenda la carriera di coach, terapeuta, counselor etc.

Infatti i miei percorsi professionali, il Master “Crea il Tuo Percorso” (che fa crescere chi professionista lo è già) e la mia Scuola di Coaching (rivolto a chi vuole formarsi da zero e diventare coach professionista), iniziano tutti con un lavoro personale specifico, indirizzato proprio a fare spazio e centrarsi ancora prima di iniziare la formazione in aula.

È un passaggio che cambia la vita alle allievə da subito: arrivano all’inizio della parte più professionale del percorso con più sicurezza, fluidità, e spesso anche abbondanza.

È comune che dopo il lavoro personale moltə allievə del Master inizino a ricevere richieste e ad essere coinvoltə in progetti entusiasmanti: non sono magie, ma il frutto della libertà di portare nel mondo il nostro lavoro e i nostri sogni senza le solite costrizioni mentali.

Il tuo aggiornamento più importante: lavorare su te stessə

Continuamente ognuno di noi co-crea la propria realtà: le nostre idee su noi stessə e sulla vita influenzano le nostre azioni, le interazioni con gli altri e la nostra capacità di ispirare fiducia a chi potrebbe affidarsi a noi per trasformare la propria vita.

Molti pensano che per lavorare su se stessə basti leggere qualche libro o fare qualche meditazione, ma se vuoi lavorare in questo campo, è davvero importante che ogni anno una parte del tuo budget sia destinata a lavorare insieme ad un/a professionista di cui ti fidi per fare spazio dentro di te e andare in profondità.

È come un aggiornamento professionale: tu sei la chiave del tuo business e della tua professione.

Sei sei sotto stress, se la paura ti blocca, se non riesci a fare alcune cose importanti perché i tuoi pensieri ti remano contro è come avere un negozio di libri senza gli scaffali.

Terresti mai aperto un negozio a cui mancano scaffali o senza pulirlo mai?

Allora perché non tenere pulita la nostra mente e la nostra anima che sono la base del nostro lavoro?

Un elemento chiave: la fiducia nel tuo percorso

Un altro aspetto fondamentale ha a che fare con i nostri percorsi: se non ti fidi al 100% del tuo lavoro, se hai dei dubbi sul fatto di poter accompagnare le persone a realizzare i propri obiettivi o superare le proprie difficoltà, queste insicurezze bloccheranno il flusso del tuo lavoro.

Costruire un percorso di cui ci fidiamo totalmente, sapere di poterci appoggiare ai nostri strumenti e al nostro metodo quando un cliente sembra molto bloccato, fa la differenza.

Molto spesso questo aspetto è legato al coraggio di costruire il proprio metodo di lavoro, esprimendo noi stessə nella nostra professione.

Molto spesso con lə miə allievə portiamo il teatro, la danza, l’arte o le loro capacità consulenziali (in tanti ambiti diversi: pedagogia, nutrizione, discipline olistiche, marketing, naturopatia…) all’interno dei percorsi che costruiamo insieme.

Trovare il tuo modo di lavorare ti farà divertire, farà esplodere la tua creatività, ti farà sentire finalmente al tuo posto, avrai mille idee e non vedrai l’ora di dar loro vita.

Questo renderà i tuoi strumenti più potenti, il tuo entusiasmo contagioso, la tua energia vitale altissima.

Si creerà un’atmosfera di positiva genuinità: parlare del proprio lavoro con questa fiducia, potenza e passione rende quasi automatico che le persone si incuriosiscano di ciò che fai e pensino di affidarsi a te.

Inoltre questo ti permetterà di attirare a te clienti che apprezzino il tuo modo, unico e speciale di lavorare, persone che avrai ancora più voglia di accompagnare perché in tante cose saranno affini a te.

Per riuscire a fare tutto questo è importante lasciar andare quelle parti di noi che ci vogliono perfetti , che pensano che dovremmo fare tutto alla lettera, e che non hanno fiducia nella nostra capacità di giudizio.

Il mentoring da questo punto di vista può fare la differenza: in un processo di realizzazione così delicato, avere al tuo fianco unə professionista più esperto che ti aiuterà a far emergere il TUO modo, renderà tutto più fluido e facile.

Per questo nel Master e nella Scuola la supervisione e il focus sulle vostre risorse e punti di forza sono tanto importanti: il nostro obiettivo comune è di fare spazio a te e di costruire una professionalità che ti rispecchi a pieno.

Stai facendo tutto ciò che serve?

Un altro motivo per cui spesso non riusciamo a lavorare quanto vorremmo è che non facciamo tutto ciò che serve per comunicare il nostro lavoro

Siamo diffidenti dai social media, pubblichiamo una volta ogni tanto, o lo facciamo imitando gli altri, senza mostrarci, metterci la faccia.

Magari cerchiamo di seguire i trend o fare “le cose giuste” (perché qualcuno ci ha detto, o hai letto da qualche parte, che sono quelle le cose che funzionano), e anche in questo caso, smettiamo di fare le cose a modo nostro e questo ha un riflesso sui risultati (e sulla nostra creatività).

Considera che gli elementi che fanno sì che una persona si affidi ad un dato professionista sono vari:

  • Il professionista le è stato consigliato da qualcuno di cui si fida
  • In qualche modo sente di conoscere quel professionista, le ispira fiducia, le sembra che sia una persona competente e a cui si possa affidare
  • Quel professionista parla proprio a lei nei suoi contenuti, quasi come se la conoscesse

La competenza e i titoli sono importanti fino ad un certo punto: per aprirci con qualcuno, lasciarci andare nella relazione d’aiuto, è importante avere la sensazione di poterci fidare della persona oltre che del professionista.

E per natura siamo portati a fidarci di chi conosciamo, o di chi sentiamo di conoscere: se nella comunicazione non mettiamo un po’ di noi stessə (cioè a modo nostro, non sto dicendo che bisogna raccontare i fatti nostri ovunque 😆), ma siamo rigidi nei nostri contenuti, sarà difficile raggiungere questo risultato.

Metterci in discussione, trovare il nostro modo di comunicare e di esporci non è facile per tutti ma cambia completamente i risultati che otteniamo.

In ogni professione la comunicazione è sempre l’ultimo tassello del processo: se mancano i passi precedenti di cui ti ho parlato in questo articolo, il rischio è di investire molte energie in una comunicazione che non è sostenuta dalla solidità personale e/o professionale.

Spero davvero che queste riflessioni ti siano state utili: su quale, tra gli aspetti che abbiamo analizzato insieme, senti di doverti concentrare di più per amplificare i tuo risultati?

Se vuoi farlo insieme a me, il Master “Crea il Tuo Percorso” ti aspetta: dalla pagina del percorso potrai anche richiedere una Chiamata di Svolta Gratuita con me; un appuntamento vero e proprio, della durata di mezz’ora, in cui ci conosceremo e valuteremo insieme se possiamo lavorare bene insieme per creare il TUO percorso unico e speciale.

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