L’altra sera mi è successa una cosa divertente, e non era la prima volta.
Sul mio canale YouTube sto condividendo i miei podcast, in modo da renderli accessibili a chi non ha app per ascoltarli: i podcast nascono per essere solo voce e musica, nessuna immagine. Una persona molto poco equilibrata (per essere gentile), ha commentato insultandomi perché pretendevo che qualcuno guardasse un video senza il video.
Dopo tanti anni di lavoro nel digitale i leoni da tastiera pazzi riescono ancora a stupirmi per la loro creatività, ma cerco di dare sempre una chance alle persone di smentirmi, quindi le ho risposto, spiegandole che era un podcast, che sul mio canale YouTube ci sono più di 200 video (basta scorrere a quello successivo per esempio) in cui può vedermi agitare le braccia mentre parlo (perché io gesticolo poco sapete?! 😂). E le ho chiesto di essere più gentile la prossima volta.
Certo, lo so so, ho fatto ben due errori: ho risposto ad una persona visibilmente non in sana di mente trattandola come un’adulta; e ho chiesto ad una sconosciuta di essere gentile. 😆
Ma che ci volete fare? Sono fatta così, mi piace il rischio😉!
Purtroppo la nostra amica non mi ha smentito e ha postato un lungo commento sul fatto che, essendo io una Life Coach, non avrei mai dovuto giudicare il suo commento come poco gentile (anche se era pieno di insulti), perché magari le era appena morto il gatto (testuali parole) e quindi chiederle maggiore gentilezza non era appropriato… soprattutto perché sono una Life Coach.
E ha concluso questo scambio dalla logica ineccepibile dicendomi che questo denotava poca professionalità da parte mia.
Ovviamente quando l’ho letto ho fatto una lungo respiro, seguito da una piccola risata, e ho cancellato tutti i commenti (mi dispiace per la vostra parte che ama i pettegolezzi, non potete leggervi tutti gli insulti, vi toccherà immaginarveli 😂): questa è la regola numero uno per gestire gli hater, “cancella i commenti e lascia andare”.
Perché avere il coraggio di esporsi, condividere cose (secondo me) utili per chi guarda, mettere me stessa e il mio lavoro online, visibile a tutti, non vi autorizza ad insultarmi (così, se vi fosse rimasto il dubbio): i social media lo sanno, e permettono di cancellare e segnalare chi non rispetta la buona educazione (social media are the new nonna).
Ma non ho voluto sprecare la lezione, ecco perché vi sto raccontando tutto questo e, nel resto dell’articolo, potrai trovare altre sconvolgenti rivelazioni sui Life coach, o chiunque lavori nella relazione d’aiuto.
Anche i coach fanno la cacca
La retorica degli ultimi anni ha dipinto chi fa il mio lavoro come delle specie di guru: puri, perfetti, intoccabili.
Successo, bellezza, perfezione, fama sembrano essere attributi imprescindibili per poter aiutare gli altri.
Come dei guru ascesi, forse vi immaginate che i coach siano delle creature mitologiche, che non sbagliano mai, non soffrono mai, non hanno mai dubbi, non si arrabbiano, e soprattutto… non puzzano, sporcano e non fanno la cacca.
Ecco, mi dispiace, sto per darvi una enorme delusione:
Noi siamo normali.
Ma proprio tanto normali. Oserei dire normalissimi.
Abbiamo in dotazione in kit completo:
cacca, pipì, puzzette e dolorini vari.
Ci lamentiamo, abbiamo paura, abbiamo dubbi, ci arrabbiamo, siamo confusi, ci sentiamo persi.
E sbagliamo, sbagliamo di brutto.
E allora come fate ad aiutarci?
Ottima domanda: per anni la mia sindrome dell’impostore mi ha tormentata con questa domanda.
Quando nel 2015 ho divorziato, ad esempio, me lo sono chiesta per un anno intero (e infatti per un anno intero di clienti neanche l’ombra).
Poi ci ho lavorato e ho capito una cosa importante: per essere unə bravə professionista non serve essere una persona perfetta.
Serve avere competenza, sapersi distaccare dai propri problemi del momento, creare spazi di equilibrio quando siamo con il cliente.
Ma soprattutto, serve saper trasformare la nostra umanità in una risorsa, ricordandoci che noi non siamo qui per salvare nessuno, ma solo per offrire nuovi punti di vista, strumenti di trasformazione e opportunità di crescita: le soluzioni sono tutte dei clienti.
100% vostre, garantito da chi lavora in questo campo da 20 anni.
Le nostre imperfezioni possono aiutarci ad accompagnarvi meglio nei meandri delle vostre sfide, perché ci permettono di capirvi davvero, senza giudicarvi, di starvi accanto senza pretendere che voi diventiate diversə da ciò che desiderate.
La nostra umanità è un punto di forza, non un’area di miglioramento.
Ma come si fa a non farci prendere troppo dalla nostra vita del momento?
Ecco qui forse sta la differenza tra chi fa il mio lavoro (per bene e con coscienza) e gli altri.
Per stare in equilibrio è fondamentale saper creare dello spazio tra le nostre emozioni e la relazione con il cliente.
E saper staccare la spina dai nostri problemi e lasciarli fuori dal nostro lavoro: perché senza il giusto allenamento all’equilibrio, proiettare le nostre questioni sugli ignari clienti è un attimo.
Per riuscire a farlo serve tanto lavoro su noi stessə, costante e continuo. Magari con intensità diverse a seconda dei momenti della nostra vita, ma senza dimenticarcene mai del tutto.
Ed è indispensabile lasciare ai nostri clienti il potere e la responsabilità sulla propria vita, senza lasciarci prendere da quella parte di noi che vuole salvare il mondo e pensa di sapere tutto.
Non siamo dei santi o degli angeli caduti dal cielo, né tantomeno siamo perfettə, quindi non salveremo il mondo da solə e di sicuro non sappiamo tutto.
Mi è capitato tantissime molte di avere in mente delle soluzioni ai problemi dei miei clienti, ma mi sono affidata al loro processo e alla fine loro stessə, sbloccandosi, ascoltandosi e ri-centrandosi hanno trovato soluzioni creative che mai mi sarebbero venute in mente e che erano moooolto più efficaci della mia idea iniziale.
Se fossi entrata in “modalità guru”, avrei influenzato le scelte di quelle persone creando un danno.
Questo aspetto è difficile da realizzare ed è salvifico allo stesso tempo.
È difficile perché chi sceglie di voler aiutare gli altri nella vita probabilmente ha una specie di chiamata o vocazione… quindi l’aspetto “voglio salvare il mondo” giace nel suo cuore da qualche parte e può venire fuori in ogni momento (finché non ci si lavora).
Ma è salvifico perché ci fa stare nella realtà e permette ai nostri clienti di esprimersi davvero, di crescere davvero, di diventare davvero più forti.
Che forza c’è se io ti dico cosa fare nella tua vita, tu lo fai e le cose vanno meglio?
Non c’è nessuna forza in questo, c’è solo dipendenza materna.
La vera trasformazione avviene quando una persona impara ad ascoltarsi e ha il coraggio di mettere in pratica i propri desideri, anche se gli altri non sono d’accordo.
Un bravə professionista della relazione d’aiuto dovrebbe accompagnare le persone a fare proprio questo e nulla di più.
Stai dicendo che nessuno è perfetto e nessuno ha le soluzioni in mano tranne me stessə?
Esatto!
Sto proprio dicendo questo: io non sono perfetta, non esistono persone perfette (c’è chi ve lo dirà e chi mente 😆).
E se la tua vita è incasinata è ora di rimboccarsi le maniche e sapere che tu riuscirai a tirartene fuori, che non devi farlo da solə, ma che ciò che ti serve lo possiedi già.
E se vuoi aiutare gli altri attraverso il tuo lavoro ricorda che puoi restare umanə, provare emozioni scomode, sbagliare, sentirti in tutti i modi che vuoi… e potrai fare un buon lavoro lo stesso 😀
Chiudo queste riflessioni libere di oggi ricordandovi quindi che se cercate un guru perfetto probabilmente avete sbagliato continente (o specie vivente) e che la nostra imperfezione, o il fatto che vi sia morto il gatto 5 minuti fa, non vi autorizza ad insultarci o denigrarci on line solo perché non ci avete davanti. Perché dietro un post, un contenuto, un video c’è sempre una persona, che magari ha dei gatti e che potrebbero essere morti da 5 minuti senza che voi lo sappiate 😂.
Una persona che potrebbe soffrirne, arrabbiarsi, cancellare il vostro commento ignorando completamente la vostra esistenza o, peggio ancora, credere che voi abbiate ragione con le vostre parole taglienti spesso prive di fondamento.
Ci si può confrontare su tutto quando c’è rispetto per i punti di vista degli altri e quando c’è gentilezza ed educazione.
Spero che questo articolo vi abbia aiutatə soprattutto a rilassarvi e a prenderla con filosofia e leggerezza: prendersi troppo sul serio fa male alla salute e agli affari. 😄
Vi abbraccio e se avete cose da dire in merito vi aspetto nei commenti con curiosità… solo con gentilezza per favore, per ora i miei gatti stanno bene, ma non si sa mai. 😉