Realizzare un sogno è una frase cool e un po’ abusata secondo me, ma in questo periodo della mia vita me la sento tanto addosso, per questo scrivo un articolo un po’ diverso dal solito: lascio nelle prossime righe le lezioni preziose che io ho imparato negli ultimi vent’anni e che a volte sono diverse da quello che leggevo nei libri motivazionali o mi raccontavano durante i corsi di formazione quando il mio viaggio verso me stessa è iniziato.
Prima lezione: i sogni cambiano o forse no
Parto morbida 😂 ricordando che da bambina non avevo le idee chiare su cosa avrei fatto da grande, ero troppo concentrata sul fare le cose giuste e far contenti mamma e papà, ho perso presto il contatto con ciò che desideravo io per me stessa.
Per questo da ragazza ho iniziato a lavorare su me stessa per trovare una via d’uscita dalla confusione che sentivo: non sapevo chi fossi, dove volessi andare, mi sentivo spersa e insicura, tanto tanto insicura.
Sapevo fare bene alcune cose, ma non sapevo cosa farmene. Sentivo che nella mia vita avrei voluto aiutare gli altri, ma era un concetto talmente vago che era difficile tradurlo in realtà (anche perché non sapevo tantissime cose su come si aiutano gli altri in modo equilibrato, le avrei imparate molto dopo 😄).
Quando incontrai la formazione e la crescita persona (a 18 anni), mi sentii a casa per la prima volta, ma la mia insicurezza era ancora seduta sul trono della mia interiorità, quindi per qualche anno ho cercato un posticino in quel mondo, piccolo e che non desse fastidio, ripetendomi che non volevo stare al centro dell’attenzione, che volevo solo stare lì, in quel mondo.
Mi piaceva scrivere e comunicare, così il mio sogno all’epoca era di diventare il primo ufficio stampa interno alla società di formazione con cui collaboravo.
E ci sono andata vicinissima in realtà (lavorando sodo si possono raggiungere davvero tante cose!), ma più mi ci avvicinavo e lavoravo su me stessa, e più quella passione si affievoliva: avevo idealizzato quella realtà che era molto più corrotta e incongruente di quanto sembrasse in realtà. Restare in quel mondo mi stava richiedendo di rinnegare tante parti di me.
La confusione tornò, lasciai quella realtà e mi ci volle un po’ di tempo prima di tornare di nuovo alla crescita personale e al coaching.
I sogni per fortuna non ti mollano mai (altra lezione che ho imparato, ma ne parliamo meglio dopo!) e quindi il richiamo di quel mondo continuava ad essere fortissimo in me.
Per farvela breve (che altrimenti scrivo un libro, mica un articolo 😆), sono tornata con regole e desideri nuovi, ma una cosa continuava ad essere la stessa: non volevo un posto in prima fila, volevo aiutare le persone in piccolo, restando accanto a chi era più bravo e grande di me.
E per alcuni anni ci sono stata bene, pensavo di aver realizzato ciò che desideravo, mi sentivo dentro il mio sogno: aiutavo gli altri finalmente e in modo grandioso.
Sono state varie vicende e tante scomodità e frustrazioni a svelarmi, 4-5 anni fa (quando sono diventata mamma… una cosa decisamente da grande per me che mi ha trasformata profondamente ancora una volta) che non avevo capito niente.
Quattro anni fa il mio sogno cambiò per sempre: volevo ancora aiutare gli altri, ma farlo a modo mio, e per riuscirci dovevo uscire dall’angolo in cui mi ero auto-messa e prendermi quel posto in prima che avevo accuratamente evitato per 15 anni.
Il mio sogno sembrava cambiato, trasformato, ma se ci penso adesso, la verità è che ho impiegato 15 anni a rendermi conto di cosa desiderassi davvero.
Tutte le frustrazioni, le scomodità, i disaccordi erano legati al fatto che alla mia anima non è mai piaciuto stare in un angolo: con il tempo ho ricordato che da bambina non sapevo cosa avrei fatto da grande ma sentivo che sarebbe stato qualcosa di importante, volevo fare la differenza.
Ecco, la differenza non la si può fare restando piccola in un angolo (volevo dirvelo nel caso aveste dubbi in merito 😉).
Da allora si è aggiunto un altro tassello al mio sogno: la formazione ai colleghi e il mentoring. Un modo favoloso per “aiutare” ancora più persone, per arrivare davvero lontana.
Quindi i sogni cambiano e possono cambiare: non vi irrigidite pensando che ciò che desiderate oggi sarà per sempre. Ma a volte, come nel mio caso,
I sogni più che altro evolvono e si fanno sentire nella propria interezza solo quando siamo pronti ad ascoltarli e raccoglierli per trasformarli in realtà. (cit me)
Seconda lezione: i sogni non ti mollano mai, al massimo sei tu che molli loro
Come vi raccontavo prima, in fondo alla mia pancia, tra le frustrazioni e le delusioni, i miei sogni non hanno mai smesso di parlarmi.
A me i desideri parlano così: come un fastidio che non mi molla, che si fa sentire spesso, una presenza invadente nella mia testa e nelle mie emozioni che mi costringe a fare i conti con me stessa.
Non esattamente quello che vediamo nei film o leggiamo sui libri vero?
la verità è più complessa di così, perché ho sempre sentito anche grande gioia, trasporto, passione, felicità, interesse, curiosità e senso di appartenenza per la crescita personale, il coaching e tutto ciò che li circonda.
Ma c’era sempre un’insoddisfazione di fondo che è sparita 4 anni fa quando ho seguito davvero la mia strada, quando ho ascoltato una volta per tutte la mia pancia, e mi sono permessa di credere a ciò che mi stava dicendo.
Per questo credo che i sogni restino sempre con noi: a volte ci parlano attraverso interessi, passioni, e un’attenzione focalizzata che fa capolino nella nostra mente spesso e volentieri.
Altre volte lavorano dentro di noi come un fastidio, per obbligarci a migliorare, a crescere, a trasformarci finché non siamo davvero pronti ad accoglierli. Non smettono di farsi sentire finché noi non ci arrendiamo completamente.
Nella maggior parte dei casi però i sogni si fanno sentire in entrambi i casi, surfando tra passioni e fastidi ma restando sempre presenti nel nostro cuore.
Per questo,
se non sai quale sia il tuo sogno, invece di chiederti “perché io non ho un sogno?” prova a chiederti “ma io lo sto ascoltando il mio sogno? Sto dando la giusta attenzione alle mie sensazioni e alle mie emozioni?”
Ho creato You Academy per questo: perché per tante persone fosse possibile fare spazio alla capacità di ascoltare se stesse, andando oltre i doveri e il giudizio.
Terza lezione: i sogni richiedono pazienza e tempo
Questa è stata la lezione più difficile da imparare a vent’anni: oggi mi sembra un’ovvietà, ma allora avevo fretta.
Fretta di arrivare, dimostrare, avere successo… come se la realizzazione fosse un cerotto da togliere o una spunta in una lista.
Quello che ho imparato è che la realizzazione è nel processo: nel quotidiano scegliere e riscegliere una strada, nell’attesa delle occasioni, nella creazione di quelle occasioni.
La gioia di vivere un sogno la si trova anche nel costruirlo, se il sogno è quello giusto per noi.
Se mi guardo indietro, ricordo come ad ogni formazione che seguivo, ogni nuovo cliente che incontravo, ogni libro che leggevo mi rendeva felice e mi faceva sentire al mio posto.
E non è realizzazione questa?
I grandi traguardi, i grandi guadagni (anche economici), i riconoscimenti sono arrivati dopo, di certo mi rendono soddisfatta e contenta, e mi hanno permesso di realizzare tante altre cose (come traferirmi nella natura con la mia famiglia).
Ma se pongo attenzione a ciò che conta davvero, stavo vivendo il mio sogno anche mentre lo costruivo.
Per questo ho imparato a non avere fretta, ad incassare i colpi (altra lezione, ma ne parleremo dopo 😆), a mettere un piede davanti all’altro e ad affrontare una sfida alla volta, perché per realizzarsi a pieno serve tempo e pazienza, ma se ti godi il viaggio non sentirai la fatica. 😄
Quarta lezione: i sogni richiedono (tanto) impegno
Non credete a chi vi dice che sarà facile, ma solo a chi vi dice che ne varrà la pena.
Frase fatta, e verissima (mica tutte le frasi fatte sono sbagliate!).
Realizzare grandi progetti significa alzarsi ogni giorno e fare ciò che serve per riuscirci.
E non tutto ciò che faremo ci piacerà: ci saranno molte paure da superare, molte lezioni da imparare, salite da percorrere, momenti noiosi in cui sembrerà non accadere nulla di particolare, strategie da trovare… insomma bisogna lavorarci con una certa costanza e con determinazione.
È un impegno, come tutte le cose importanti della vita (mantenere una relazione felice, curare un bel giardino, avere un corpo in salute, sentirci bene con noi stesse/i).
Iniziare a costruire un progetto pensando di riuscirci in poco tempo è un’idea che possiamo avere a vent’anni, ma davvero la chiave per realizzarci è il tempo e l’impegno.
I sogni infatti si realizzano un passo alla volta, continuando a mettere un piede davanti all’altro.
Quinta lezione: i sogni hanno a che fare con il fallimento e i colpi da incassare
Se penso a quante volte ho pensato di non farcela, a quante porte in faccia ho preso, a quante volte le mie aspettative sono state deluse, le promesse non mantenute, o peggio, a quante volte sono stata presa in giro e sminuita (dagli altri sì, ma anche anche da me stessa)… se penso solo a tutto questo sembra impossibile che io sia qui adesso.
Per molto tempo i fallimenti e gli ostacoli sono stati più delle soddisfazioni e delle realizzazioni, poi con il tempo e l’impegno, gli equilibri si sono invertiti e oggi ho molte più soddisfazioni che delusioni.
Ma sapete una cosa?! Ringrazio sul serio quei momenti complessi e difficili perché dipendevano tanto da me, da ciò che dovevo imparare, migliorare e trasformare per potermi realizzare sul serio.
Le delusioni più grandi mi hanno aperto le porte più grandi.
Ma questo passaggio alchemico non è avvenuto da solo: ho trasformato le delusioni in opportunità lavorando su me stessa, su ciò che provavo, prendendomi la mia parte di responsabilità e cercando di imparare il massimo dai miei errori e da quelle situazioni.
È stato ed è ancora difficile da farsi: sarebbe molto più facile abbandonarsi alla rabbia o alla paura e cambiare strada. Per fortuna ho sempre avuto una fiducia immensa nella possibilità di crescere e migliorarmi e che questo avrebbe cambiato le cose.
Fiducia sempre ben riposta, perché ogni volta ho fatto un passo in avanti, anche quando apparentemente ne stai facendo quattro indietro.
Essere adulti emotivamente non è facile, ma è indispensabile per essere felici e sentirci potenti e sicuri/e.
E soprattutto, come dicevamo prima, ne vale tantissimo la pena.
Sesta lezione: va bene avere paura ed essere imperfetta
Quando ero più giovane avevo questa malsana idea nella testa: avrei avuto successo solo diventando perfetta e eliminando la paura dalla mia vita il più possibile.
Sono passati tanti anni da allora e mi considero una persona realizzata e soddisfatta: ho ancora tanta strada da fare, tanto da costruire, da migliorare e taaaaante lezioni da imparare, ma sono felice di come sono e cosa vivo in questo momento della mia vita.
E sapete una cosa?
Sono ancora imperfetta (ma parecchio eh! Tantissimo davvero!) e ho ancora paura.
Ho paura spesso e di tante cose. Ciò che è cambiato e come la vivo, l’affronto, cosa ne faccio.
Ho smesso di avere paura della paura. Ho smesso di giudicare le mie paure.
Ed è stata una delle cose più belle che ho fatto per me stessa (e per i miei sogni).
Se potessi tornare indietro alla Silvia ventenne che aveva quelle malsane idee nella testa, questa sarebbe la prima cosa che mi direi
Va bene avere paura, va bene essere come sei. Continua a migliorarti, ma non odiare la tua paura, puoi affrontarla, un passo alla volta.
(e poi la ringrazierei un casino, perché è a lei, e a tutte le “me” che sono stata che devo il mio presente, ma questa è un’altra storia 😉)
Settima lezione: mentre ti impegni, sopporti, migliori… goditela per favore!
Dopo questo bagno di realtà volevo salutarti con la lezione più preziosa di tutte.
Soprattutto per una perfezionista come me, che sa stare a testa bassa e lavorare, ma fatica a godersi anche la leggerezza mentre lo fa.
Cerca di portare leggerezza nel processo, cerca di goderti la bellezza di ciò che hai già costruito e delle piccole cose che colorano la tua vita.
Un fiore a volte può fare la differenza in una giornata grigia.
Stacca la spina e prenditi degli spazi di divertimento: i sogni si nutrono di vitalità e la leggerezza ci permette di ricaricare la nostra energia.
Spero che questo articolo ti sia stato utile, che abbia alleggerito un po’ le tue delusioni (se ne stai vivendo in questo momento) e ti abbia dato un po’ di prospettiva.
Più di altre volte, l’ho scritto di getto, alle 8 di un sabato mattina silenzioso, con la mia famiglia che ancora sonnecchia, nel verde del mio nuovo giardino, con gli uccellini a farmi da sottofondo.
Forse è più una lettera che scrivo a te che stai leggendo, e mi piace anche che sia così. ❤️
Ci ho messo tanto di me, e spero che questo sia prezioso per te, mi piacerebbe saperlo nei commenti.
Ti auguro di continuare a mettere un piede davanti all’altro nella realizzazione dei tuoi sogni.